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Lo Studio Legale Lapenna, da oltre 50 anni si occupa prevalentemente di diritto e mutua le proprie radici da generazioni di avvocati, che già operavano quali giuristi di clara fama a far tempo dal 1800.
Fondato dalla passione ed esperienza dell’Avv. Giuseppe Lapenna, patrocinante dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione ed alle altre Magistrature Superiori, offre ai propri clienti assistenza e consulenza in tutti i settori del diritto.
Lo Studio Legale Lapenna, grazie alla specializzazione dei propri collaboratori opera nel campo del diritto civile, delle obbligazioni e dei contratti, societario, diritto del lavoro, responsabilità civile e risarcimento del danno, diritto di famiglia e volontaria giurisdizione, successorio ed offre altresì attenta e puntuale assistenza in diritto amministrativo, penale e fallimentare garantendo alla propria clientela un servizio a 360 gradi e coniugando, nell’esercizio della professione, la provata esperienza del titolare storico, con la passione e motivazione di giovani ma affermati professionisti, parte integrante dello studio.
Lo studio Legale Lapenna destina il proprio patrimonio di conoscenza ad una migliore e sempre più puntuale risposta alle esigenze del cliente, ponendo la massima attenzione a ciò che, a nostro avviso, determina una elevata qualità di una prestazione professionale: formazione, tecnologia, esperienza e cura del cliente.
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Marche, il Tribunale per i Minorenni introduce il ''summer dress code'' > 17/07/2025 Decoro in aula: le motivazioni, le nuove regole di accesso, i divieti, le raccomandazioni e il rispetto per le istituzioni
Particolare tenuità e pluralità di violazioni antinfortunistiche > 17/07/2025 La presenza di più reati della stessa indole può integrare la ''abitualità del comportamento'' ostativa
Illecito disciplinare per l’avvocato che agevola l’esercizio abusivo della professione > 17/07/2025 Sanzionato il legale che consapevolmente attribuisce la qualifica di collega e avvocato al collaboratore che non ha mai conseguito il titolo (CNF, sentenza n. 429/2024)
Intelligenza artificiale e contratti pubblici: la distinzione tra algoritmi di supporto e decisionali > 17/07/2025 L'accesso al codice sorgente e il bilanciamento fra trasparenza e proprietà intellettuale
Le spese di lite non possono essere liquidate al di sotto dei minimi tariffari > 16/07/2025 Ai fini della liquidazione delle spese processuali a carico della parte soccombente, il giudice non può in nessun caso diminuire oltre il 50 per cento i valori medi di cui alle tabelle allegate. È quanto si legge nella sentenza dell’11 luglio 2025, n. 19049 della Cassazione civile.
Virgin Active Italia: il wellness che costa la libertà di scelta > 16/07/2025 Sanzione di 3 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette (AGCM, Provvedimento 13 giugno 2025)
La Ferrari riagguanta i diritti sul marchio Testarossa, anche se fuori produzione dal 1996 > 16/07/2025 La Ferrari mantiene i diritti sul marchio denominativo Testarossa. Il Tribunale dell’Ue, con due sentenze nelle cause T-1103/23 e T-1104/23, ha annullato le decisioni dell’EUIPO con le quali la casa automobilistica era stata dichiarata decaduta dai suoi diritti sul marchio denominativo Testarossa per alcuni prodotti tra i quali automobili, pezzi di ricambio e accessori, nonché modelli in miniatura di automobili in quanto divenuto nullo. La Ferrari ha prodotto il modello Testarossa tra il 1984 e il 1996, realizzando non molti esemplari. Per un periodo di cinque anni, tra il 2010 e il 2015, tale marchio non era stato più usato nell’Unione europea portando a ritenere che i diritti di utilizzo del nome fossero decaduti. Nessuna decadenza: il Tribunale ha chiarito che anche se il marchio Testarossa abbia interessato per un periodo solo il mercato dell’usato, non si esclude la rilevanza e l’uso per la titolare Ferrari.
Le modalità di convocazione dell’assemblea di condominio > 16/07/2025 La Cassazione civile, ordinanza n. 16399 del 18 giugno 2025, ha dichiarato che unico mezzo valido di convocazione con una e-mail è con una posta elettronica certificata e che, quindi, una mail ordinaria non può produrre alcun effetto ai fini della valida convocazione; il condomino non convocato può sempre decidere, comunque, di non impugnare l’assemblea, in quanto non di suo interesse.
Sinistro a causa di dosso non segnalato: va provato il carattere ''insidioso'' della strada? > 16/07/2025 Per i danni cagionati dalla condizione del manto stradale basta la dimostrazione del nesso causale tra il bene e l’evento dannoso (Cassazione n. 8450/2025)
Lavoratori e condizioni climatiche estreme: il Protocollo di tutela > 16/07/2025 Il Ministero del lavoro si muove per il contenimento dei rischi collegati alle emergenze negli ambienti lavorativi
È abnorme l'ordinanza che esclude la parte civile per mancato deposito telematico > 16/07/2025 Il deposito di atti, memorie o documenti difensivi è sempre ammesso anche in forma cartacea nel corso delle udienze camerali e dibattimentali (Cass. pen. 24708/2025)
Accesso agli atti e DVR: tra esigenze difensive e protezione dei dati sensibili > 16/07/2025 Il Tar Sicilia, sez. III, sentenza 19 giugno 2025 n. 1945 tratta il tema sulla sussistenza o meno di accesso alla sola visione del Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.) di un lavoratore dell’Istituto scolastico presso il quale insegna.
Sanzioni interdittive all’ente: occorre motivare la rilevante entità del profitto “dinamico” > 16/07/2025 Si possono irrogare sanzioni interdittive nei confronti dell’ente solo in presenza, alternativa, dei presupposti di cui all’art. 13, comma 1, lett. a) e b) d.lgs. 231/2001, la cui sussistenza impone al giudice un puntuale onere motivazionale; in particolare, il profitto di rilevante entità - inteso nella sua accezione “dinamica” - deve essere valutato tenendo conto dell’oggettiva consistenza quantitativa dell’utilità conseguita, nonché, in mancanza, della sua concreta incidenza sulla struttura e l’attività dell’ente coinvolto. Così ha deciso la Cassazione penale con la sentenza n. 23329/2025.
Meta business tools, il tracciamento degli utenti è illecito > 16/07/2025 Il Tribunale di Lipsia condanna la società statunitense per violazione della privacy di un cliente
Mandato di protezione per futura incapacità: uno strumento di autodeterminazione giuridica > 15/07/2025 Una risposta concreta all’invecchiamento della popolazione e alla crescente esigenza di pianificazione anticipata
Errore progettuale: responsabilità e soluzioni nell’ambito dei contratti pubblici > 15/07/2025 L’art. 41 c. 8-bis D.Lgs. n. 36/2023 definisce le regole per affrontarne le conseguenze e possibili ipotesi di variante
Il processo penale telematico: i contrastanti approdi interpretativi > 15/07/2025 In attesa della definitiva messa a regime della digitalizzazione del rito penale analizziamo il formante giurisprudenziale su molti istituti del processo penale telematico in questa delicata fase di transizione; passaggio segnato da incertezze e (dis)orientamenti ove all’interno degli aperti contrasti giurisprudenziali dinanzi alla Suprema Corte si incuneano per gli avvocati i rischi di pericolose inammissibilità.
Revoca dello status di rifugiato: il pericolo per la sicurezza dello Stato può essere anche potenziale > 15/07/2025 Il dato normativo e la giurisprudenza eurounitaria abbracciano una nozione di pericolo non solo concreta e attuale ma anche meramente potenziale (Cass. n. 18427/2025)
Costi della manodopera e Codice appalti > 15/07/2025 Una questione irrisolta che si colloca al crocevia tra efficienza economica, tutela dei diritti dei lavoratori e disciplina concorrenziale
L’IVA all’importazione non è un dazio: il cumulo sanzionatorio non è proporzionato > 15/07/2025 Con la sentenza n. 93 del 2025 il Giudice delle leggi ha dichiarato – in riferimento all’art. 3 Cost. e all’art. 49CDFUE – l’illegittimità costituzionale, nei termini di cui in motivazione, dell’art. 70, comma 1, del d.P.R. n. 633 del 1972, in relazione agli artt. 282 e 301 del d.P.R. n. 43 del 1973, poiché l’irrogazione della confisca obbligatoria di cui all’art. 301t.u. dogane, in aggiunta alle sanzioni pecuniarie amministrative, comporta un cumulo sanzionatorio sproporzionato e disallineato rispetto al trattamento previsto per analoghe violazioni relative all’IVA interna, chiarendo che, anche se ora esplicitamente qualificata dal legislatore come diritto di confine, l’IVA all’importazione ha una natura radicalmente diversa dai dazi doganali e tale struttura non può essere incisa dalla suddetta qualificazione.
Summer Shop: libri, ebook, riviste e corsi eLearning con sconti fino al 50% > 15/07/2025 Dal 14 luglio al 31 agosto, una promozione dedicata ai professionisti per arricchire il proprio patrimonio documentale e formativo
Fringe benefit, auto aziendali: le novità della legge di Bilancio > 14/07/2025 Regole 2025 e focus sul periodo transitorio (Agenzia Entrate, Circolare n. 10/2025)
Maltrattamenti in famiglia e divieto di avvicinamento alla moglie > 14/07/2025 Il pericolo di reiterazione delle condotte vessatorie non viene meno per il solo fatto della separazione (Cassazione n. 23992/2025)
Imbrattamento di cose altrui: non illegittima la mancata trasformazione in torto civile > 14/07/2025 La Corte costituzionale, con la sentenza del 10 luglio 2025, n. 105, pur ritenendo opinabile la scelta legislativa concernente la perdurante rilevanza penale dell’art. 639 c.p. a fronte del differente trattamento riconosciuto a talune ipotesi di danneggiamento, la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale aventi ad oggetto la configurazione, come illecito penale, del deturpamento o imbrattamento di cose altrui.
Il bullismo? Una piaga sociale che riguarda tutti > 14/07/2025 Un ragazzo su cinque ne è vittima. L’impegno del Ministero dell’Istruzione: educare alla empatia, alla gentilezza e al rispetto
Il grave illecito professionale e la condanna penale per socio di maggioranza tra vecchio e nuovo codice > 14/07/2025 La nozione di grave illecito professionale, ferma la necessaria valutazione discrezionale della stazione appaltante, ricomprende ogni condotta, collegata all’esercizio dell’attività professionale, contraria a un dovere posto da una norma giuridica di natura civile, penale o amministrativa e non prevede un numero chiuso di illeciti professionali; ciò avuto riguardo alla formula aperta dell’art. 80 comma 5 lett. c) del D.lgs. n. 50 del 2016 (“la stazione appaltante dimostri con mezzi adeguati che l’operatore economico si è reso colpevole di gravi illeciti professionali, tali da rendere dubbia la sua integrità o affidabilità”) al contrario della previsione di cui all’art. 98 comma 3 del D.lgs. n. 36 del 2023 che ha provveduto a tipizzare anche l’illecito professionale. Lo stabilisce il Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 28 maggio 2025, n. 4635.
Training A.I.: in Germania Meta può utilizzare i dati dei profili pubblici > 14/07/2025 Con provvedimento d’urgenza, emanato il 23 maggio 2025, l’Oberlandesgericht Köln ha respinto l’azione inibitoria presentata dall’associazione dei consumatori “Verbraucherzentrale NRW” contro Meta, cioè la holding di Facebook e Instagram. L’intento di tale azione giudiziaria era di impedire l’uso dei dati resi pubblici dagli utenti dei summenzionati social network a fini di training dei programmi di AI. Vediamo perché il ricorso non è stato accolto.
L’uso improprio della proroga tecnica e la crisi della programmazione pubblica > 13/07/2025 L'ANAC evidenzia l’utilizzo distorto della proroga tecnica da parte del Ministero della Salute in assenza di gara e programmazione adeguata (Delibera n. 150/2025)
Concordato Preventivo Biennale: la guida operativa dell'AdE > 12/07/2025 L’Agenzia delle Entrate fornisce indicazioni e update normativi su uno degli strumenti più innovativi per la definizione anticipata del reddito d’impresa e di lavoro autonomo (Circolare n. 9/2025)
Assegno ordinario invalidità: integrazione al minimo anche se liquidato per intero con sistema contributivo > 11/07/2025 Con la sentenza n. 94 del 3 luglio 2025 la Corte costituzionale ha dichiarato – in riferimento all’art. 3 Cost. – l’illegittimità costituzionale, con decorrenza dal giorno successivo a quello di pubblicazione, dell’art. 1, comma 16, della L. n. 335/1995, nella parte in cui non esclude dal divieto di applicazione delle disposizioni sull’integrazione al minimo di tutti i trattamenti pensionistici l’assegno ordinario d’invalidità liquidato interamente con il sistema contributivo, poiché l’assegno in questione è stato sempre oggetto di una disciplina peculiare e più benevola, in quanto volta a fronteggiare uno stato di bisogno meritevole di particolare tutela.
Pene sostitutive: il diniego non può fondarsi su un automatismo derivante dai precedenti penali > 11/07/2025 Occorre una valutazione composita che tenga conto del caso concreto, della personalità del condannato e della funzione rieducativa della pena (Cassazione n. 24093/2025)
Errore materiale, verbalizzazione e sindacato sulle valutazioni tecniche della commissione di gara > 11/07/2025 I presupposti per la rettifica degli atti di gara e i confini dell’intervento giudiziale nelle gare pubbliche (Consiglio di Stato, sentenza n. 4584/2025)
Un condominio, inteso come entità, può essere vittima di stalking? > 11/07/2025 Gli atti persecutori hanno come destinatari sempre i singoli condomini anche se vengono realizzati sulle parti comuni (Cassazione n. 20386/2025)
Giustizia, la relazione sulla performance 2024 di Via Arenula > 11/07/2025 Digitalizzazione, smaltimento dell’arretrato Legge Pinto e assunzione di personale
Responsabile il notaio che certifica il diritto all’uso di un titolo nobiliare > 11/07/2025 È legittimamente ritenuta, ai sensi dell’art. 147, lett. a) legge n. 89 del 1913, la responsabilità disciplinare del notaio che certifichi il diritto all’uso legale di un titolo nobiliare, in quanto la XIV disp. trans Cost. esclude in maniera radicale e originaria ogni rilevanza giuridica dei detti titoli (siccome incompatibili con la forma repubblicana) e, pertanto, qualsivoglia ancorché innominata ipotesi d’un loro uso legittimo, essendo consentita dal secondo comma della citata disp. trans., da interpretarsi quale norma di chiusura, la sola aggiunta al nome (c.d. cognomizzazione) del predicato (di titoli esistenti prima del 28 ottobre 1922), il quale ultimo, ai soli fini anzi detti, restituisce del titolo solo la parte indicante un toponimo. Così ha stabilito la Cassazione civile con la sentenza n. 18740/2025.
Approvata la legge di tutela dei lavoratori oncologici. Avanti sul ddl contro il femminicidio > 11/07/2025 Pubblicata in G.U. la L. 100/2025 di conversione del D.L. sulla responsabilità erariale. Approvato alla Camera il ddl sulle zone montane e votata la fiducia sul D.L. infrastrutture. Il Senato ha dato il via libera definitivo alla legge a tutela dei lavoratori oncologici e ha approvato la legge quadro sugli interporti. Prosegue l’esame della ddl sulla separazione delle carriere. In Commissione avanti su fisco, premierato, femminicidio e intelligenza artificiale.
Grandi eventi sportivi in Italia: le norme urgenti in Gazzetta Ufficiale > 11/07/2025 Adottate misure per assicurarne l’organizzazione, potenziare la sicurezza e dare supporto logistico (Decreto-legge n. 96/2025)
Misure cautelari minori: si deve sempre tenere conto delle prospettive di recupero > 11/07/2025 Nel determinare l'adeguatezza della misura cautelare intramuraria adottata nei confronti del minore, non si può prescindere da una valutazione che tenga altresì conto delle sue possibili prospettive di recupero (Cassazione penale, Sez. I, sentenza 3 luglio 2025, n. 24512).
Avvocati e antiriciclaggio: la guida del COA di Milano > 10/07/2025 Indicazioni pratiche sugli adempimenti aggiornate alle ultime novità
AI per i professionisti: addestramento e framework RAG secondo Wolters Kluwer > 10/07/2025 Marinella Agostini e Tiziana Castiglione raccontano i criteri metodologici che hanno guidato la progettazione di One AI, pensata per e con i professionisti
Dimissioni per fatti concludenti: non contano le assenze precedenti all’entrata in vigore della nuova normativa > 10/07/2025 L’articolo analizza la sentenza del Tribunale del lavoro di Trento n. 87 del 5 giugno 2025, prima applicazione giurisprudenziale della nuova disciplina sulle dimissioni per fatti concludenti introdotta dal Collegato Lavoro 2024. La pronuncia, che affronta i principali nodi interpretativi della riforma, tra cui l’irretroattività della norma, si segnala per aver valorizzato che il termine da prendere a riferimento per la fattispecie è quello che regola l’assenza ingiustificata nel CCNL ai fini disciplinari, anche se inferiore a quello quindicinale di legge, ponendosi quindi in contrasto con la recente e più cautelativa interpretazione fornita dal Ministero del Lavoro con la recente circolare 6/2025. Si stabilisce, infine, che in assenza dei presupposti per le dimissioni di fatto, il rifiuto datoriale di ricevere la prestazione vada qualificato come licenziamento per facta concludentia che, in assenza di forma scritta e procedimento disciplinare, si considera inefficace ed illegittimo, con conseguente applicazione della tutela reintegratoria piena.
Sulla natura dell’eccezione di arbitrato irrituale > 10/07/2025 Il Tribunale di Ragusa, sentenza 11 giugno 2025, n. 890, dopo aver qualificato l’eccezione di compromesso per arbitrato irrituale quale eccezione di merito, dichiara l’inammissibilità di quella sollevata all’interno del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo dinanzi a sé incardinato, stante la tardività della relativa proposizione.
Daspo urbano e controllo giudiziario: limiti e garanzie costituzionali > 10/07/2025 Il giudice ha il compito di verificare la legittimità e la proporzionalità delle misure limitative della libertà personale (Cassazione penale n. 23723/2025)
USA, Planned Parenthood può essere esclusa dai fondi Medicaid > 10/07/2025 La Corte Suprema apre alla possibilità per i singoli Stati di privare di risorse il principale fornitore di servizi di salute riproduttiva
Dipendenti, vita privata e procedimenti disciplinari > 09/07/2025 Il Garante Privacy sanziona Autostrade per l’Italia S.p.A. per acquisizione illecita di dati da social e chat private (Provvedimento n. 288/2025)
Vietato l’anticipo della quota di TFR in busta paga > 09/07/2025 Con la sentenza 20 maggio 2025, n. 13525, la Corte di Cassazione civile ha affermato che l’anticipazione del TFR operata in modo continuativo mediante accredito mensile nella busta paga viene a snaturare la funzione dell’anticipazione quale deroga, per ragioni eccezionali da soddisfare una tantum, alla regola generale per cui il TFR deve essere accantonato mensilmente. L’Ispettorato nazionale del lavoro, con la nota prot. 616 del 3 aprile 2025 aveva già concluso per l’illegittimità di una anticipazione automatica della quota di TFR in busta paga, con la conseguenza, sul piano ispettivo, di dover disporre al datore di lavoro di accantonare le quote di TFR illegittimamente anticipate.
Danni da amianto e i nodi da sciogliere sulla rilevanza del tabagismo > 09/07/2025 L'ingente abuso tabagico da parte del lavoratore incide sul quantum del risarcimento ex art. 1227, comma 1, c.c. (Cassazione civile n. 27572/2024)
Cittadinanza italiana e cambiamento del cognome: sì all’istanza al prefetto > 09/07/2025 Il potere prefettizio si esercita bilanciando l’interesse del privato con quello pubblico alla stabilità degli elementi identificativi della persona (Cons. Stato n. 4578/2025)
Vendita di auto con telaio contraffatto: è un aliud pro alio? > 09/07/2025 Con sentenza del 9 giugno 2025, n. 1870, il Tribunale salentino si occupa – prendendo spunto da una concreta vicenda in cui l’attore aveva scoperto che gli era stato venduto un autoveicolo con telaio contraffatto – della importante tematica relativa alla individuazione delle condizioni per la configurazione di una vendita di “aliud pro alio” e sui relativi rimedi giudiziali esperibili, oltre che sui conseguenti effetti che ne derivano in caso di ravvisata fondatezza dell’azione in sede processuale.
Eredi Lucio Battisti vs. Sony: legittima la mancata autorizzazione per le opere online > 09/07/2025 Con l’ordinanza n. 12956/2025 la Cassazione civile ha escluso ogni responsabilità in capo agli eredi di Lucio Battisti, e alle società di cui erano amministratori, per aver negato l’autorizzazione a Sony – titolare dei soli diritti di interpretazione ed esecuzione – allo sfruttamento online ed alla sincronizzazione delle opere del Maestro.
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